The meaning of the life: il senso della vita

Oggi ho (re)installato StumbleUpon, un plugin per Firefox e per Internet Explorer che permette di caricare una pagina qualunque, presa a caso dal web. Non mi addentro nei dettagli, poiché mi sono ancora poco chiari, ma grazie a questo post di Daniele Salamina ora posso stumblare le sole pagine in italiano.

Sono capitato questa sera su un sito che mi ha toccato l’animo e che mi ha spronato a scrivere. 6 miliardi di Altri è un progetto di Yann Arthus-Bertrand, che raccoglie i pensieri di tantissime persone riguardo i temi più svariati. In particolare mi sono soffermato sulle impressioni che si hanno riguardo la paura, il senso della vita e il dopo la morte.

Chi per frenesia, chi per volontà o chi perché non ha il tempo materiale, quasi mai ci chiediamo domande esistenziali. Forse per la paura della consapevolezza del nulla.

E’ si perché gira che ti rigira, tutto sommato, non c’è nulla. La scienza ci sta piano piano svelando tanti segreti, prima appannaggio della religione, che ci fanno capire sempre più che tutto sommato l’esserci o non esserci conta poco.

Proviamo ad immaginare uno stato di quiete, tipo una piscina olimpionica piena d’acqua immobile e piatta. Ora facciamo cadere una goccia, una singola goccia. In un punto a caso, che tanto non importa.

Succede che l’acqua intorno alla singola goccia si muove, si agita, ondeggia. Proprio per via della goccia. Allora serve a qualcosa far cadere una goccia. Però, così come la vita di ogni persona, l’euforia giovanile pian piano di affievolisce e il guizzo iniziale non fa che sminuire. La goccia briosa sembra quasi non vedersi più, omologata a tante altre miliardi di gocce, che poi, formano la piscina stessa. Eh, ma se non ci fosse quella goccia e tante altre singole gocce, oggi come oggi, col cavolo che avresti una piscina dove fare il bagno per smorzare la callara de luglio….