GRA: lo strano caso dell’asfalto bagnato

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Domenica sera tornavo da una piacevole serata tra colleghi. Ho preso il raccordo da Tiburtina in direzione Aurelia e sono passato lungo il nuovo tratto a tre corsie, oramai quasi completato.

Dopo 10 minuti di viaggio, quando mi trovavo all’altezza della Salaria, è cominciato un nubifragio incredibile. Supero la Flaminia e mi ritrovo tra Cassia – Boccea – Monte spaccato e Aurelia.

Asflato nuovissimo, fono e idro assorbente dicono. Ma non vedevo uno stracazzo di niente. Le macchine davanti a me percorrevano a circa 60-80 km orari e lanciavano schizzi d’acqua impressionanti. Inoltre l’asfalto risultava di un lucido incredibile e rifletteva praticamente la luce di ogni lampione installato a bordo strada.

Strano, mi sono detto. L’asfalto del raccordo è uno dei migliori che conosca. Supero l’Aurelia e magicamente l’asfalto ritorna ad avere l’effetto asciutto, tipico delle grane idro-assorbenti.

Che qualcuno abbia risparmiato sui materiali? 18,5 km di nuovo raccordo sono costati 610 milioni di euro. Dal tariffario del Lazio apprendo (con difficoltà devo ammetterlo) che il prezzo al metro quadro di un asfalto autostradale idro assorbente è di circa 200 euro e il raccordo è largo 4 metri per carreggiata. Quindi 4 x 2 x 200 = 1600 euro a metro lineare x 18.500 metri = 29.600.000 di euro.

Mentre invece quello di un asfalto normale è di circa 150 euro. Totale 22.200.000, con un risparmio di 7,4 milioni euro, che qualcuno evidentemente non ha voluto spendere.

Per avere un’idea di quello che può succedere risparmiando su queste cose riporto questo articolo.